Ubu
Ubu emerge alla luce letteraria nel 1896 grazie ad Alfred Jarry e a quella musicale grazie a Claude Terrasse.
Ubu è un tipo umano, una maschera, e come tutte le maschere vive tra due opposti. Il tipo Ubu vive tra spregiudicatezza e pavidità.
Come tutte le maschere Ubu ha un volto, un corpo, un abito e una dinamica.
Il volto è ben descritto da Jarry, che ne ha fatto molti disegni: testa a pera con esiguo spazio per il cervello, mascelle ispirate a quelle di un coccodrillo. E a un coccodrillo, per ferocia e lacrime, assomiglia nel carattere.
Anche il corpo è ben descritto: un enorme ventre dominante allude agli istinti vitali, i cosiddetti bassi istinti, che muovono Ubu, istinti né filtrati da cultura né da morale.
L’abito sottolinea il ventre e una spirale ci conduce al suo centro: l’ombelico, la gidouille.
Ubu si muove caracollando, ma è capace della velocità del fulmine là dove si tratta di Phynanza e di cibo.
Ha al suo fianco un corrispondente femminile: una donna ripugnante, assetata di potere, più intelligente di lui, dai forti appetiti sessuali. E mentre Ubu, a volte, si intrattiene con la sua, se pur bistrattata, coscienza, presso la moglie non se ne trova traccia.
Ogni tanto è bene ricordarsi delle grandi maschere. Esse servono da faro nel groviglio dell’umanità e ci orientano nella comprensione del variegato genere umano. Segnano la rotta dei tipi e dei caratteri che contengono.
Perché ‘Père UBU’
Gli Ubu sono chiamati Père Ubu e Mère Ubu. Père e Mère, quando precedono un nome, alludono a qualcuno cui si riconosce un’autorevolezza in senso largo. Un po’ come se noi facessimo un misto di padre nel senso di padre della patria, di madre nel senso di mamma e madonna, di pater familias, di don e donna in certe parti d’Italia, di signore e signora in altre. Ha un’accezione abbastanza colloquiale che porta con sé una certa empatia.
La forza della marionetta
La marionetta presenta alcuni vantaggi teatrali: libera da psicologismi e intellettualismi, non spacca il capello in quattro ma spacca più volentieri la faccia a qualcuno, non tentenna tra se e ma, non conosce mezzi toni, non può esprimersi senza ritmo e azione, è vicina alla musica.
Marina Spreafico
ERRATUMUbu
Il ritorno di Ubu, immortale creatura di Alfred Jarry, in tre episodi
1° episodio - UbuUbu
2° episodio - Ubu coloniale
3° episodio – Ubu, il patafisico
da un'idea di Sergio Armaroli e Marina Spreafico
adattamento e regia Marina Spreafico
musiche Claude Terrasse, Sergio Armaroli, Francesca Gemmo, Steve Piccolo
marionetta e fondali Corinne Bedone
attore/marionettista Giovanni Di Piano
vocalist Steve Piccolo
collaborazione tecnica Christian Laface
Si ringrazia Stefania Colla per la collaborazione