Alfred Jarry

8 settembre 1873, Laval, Francia - 1 novembre 1907, Parigi, Francia

Ubu

Ubu emerge alla luce letteraria nel 1896 grazie ad Alfred Jarry e a quella musicale grazie a Claude Terrasse.

Ubu è un tipo umano, una maschera, e come tutte le maschere vive tra due opposti. Il tipo Ubu vive tra spregiudicatezza e pavidità.

Come tutte le maschere Ubu ha un volto, un corpo, un abito e una dinamica.

 

Il volto è ben descritto da Jarry, che ne ha fatto molti disegni: testa a pera con esiguo spazio per il cervello, mascelle ispirate a quelle di un coccodrillo. E a un coccodrillo, per ferocia e lacrime, assomiglia nel carattere.

 

Anche il corpo è ben descritto: un enorme ventre dominante allude agli istinti vitali, i cosiddetti bassi istinti, che muovono Ubu, istinti né filtrati da cultura né da morale.

 

L’abito sottolinea il ventre e una spirale ci conduce al suo centro: l’ombelico, la gidouille.

 

Ubu si muove caracollando, ma è capace della velocità del fulmine là dove si tratta di Phynanza e di cibo.

 

Ha al suo fianco un corrispondente femminile: una donna ripugnante, assetata di potere, più intelligente di lui, dai forti appetiti sessuali. E mentre Ubu, a volte, si intrattiene con la sua, se pur bistrattata, coscienza, presso la moglie non se ne trova traccia.

 

Ogni tanto è bene ricordarsi delle grandi maschere. Esse servono da faro nel groviglio dell’umanità e ci orientano nella comprensione del variegato genere umano. Segnano la rotta dei tipi e dei caratteri che contengono.

 

 

 

Perché ‘Père UBU’

 

Gli Ubu sono chiamati Père Ubu e Mère Ubu. Père e Mère, quando precedono un nome, alludono a qualcuno cui si riconosce un’autorevolezza in senso largo. Un po’ come se noi facessimo un misto di padre nel senso di padre della patria, di madre nel senso di mamma e madonna, di pater familias, di don e donna in certe parti d’Italia, di signore e signora in altre. Ha un’accezione abbastanza colloquiale che porta con sé una certa empatia.

 

 

 

La forza della marionetta

 

La marionetta presenta alcuni vantaggi teatrali: libera da psicologismi e intellettualismi, non spacca il capello in quattro ma spacca più volentieri la faccia a qualcuno, non tentenna tra se e ma, non conosce mezzi toni, non può esprimersi senza ritmo e azione, è vicina alla musica.

                       

Marina Spreafico


ERRATUMUbu

Il ritorno di Ubu, immortale creatura di Alfred Jarry, in tre episodi

 

1° episodio - UbuUbu

2° episodio - Ubu coloniale

3° episodio – Ubu, il patafisico

 

 

da un'idea di Sergio Armaroli e Marina Spreafico

adattamento e regia Marina Spreafico

musiche Claude Terrasse, Sergio Armaroli, Francesca Gemmo, Steve Piccolo

marionetta e fondali Corinne Bedone

attore/marionettista Giovanni Di Piano

vocalist Steve Piccolo

collaborazione tecnica Christian Laface

Si ringrazia Stefania Colla per la collaborazione